martedì 4 agosto 2009

Breve cenno biografico dI JAPINIS da ARTENEO

Breve cenno biografico dI JAPINIS da ARTENEO

Japinis è un artista sannita, ma di origine greca. Prende il nome da sua madre, Enea De Japinis, una rinomata stilista degli anni trenta, definita dall’aristocrazia dell’epoca, l’ago d’oro del sannio. Eclettico e multidimensionale perché spazia in diverse attività artistiche e culturali; è scultore e pittore ritrattista.
Presiede la “Libera Accademia delle Arti” ed il Museo “Arteneo” in un borgo antico in terra sannita, nel cui sito sono esposte le sue opere e frammenti di vita. E’ il fondatore dell’uiltima corrente artistica
“Avanguardia Transonirica”
Mille pagine fa ha scritto la sua “Umana Commedia”, un compendio di racconti e romanzi di indirizzo filosofico, saggistico e narrativo. E’ di prossima pubblicazione il libro dedicato all’iter sofferto, per la realizzazione della sua opera monumentale: Padre Pio opus magni. Genesi e percorso sofferto di un’opera.
Ha un passato di attore, musicista, cantautore e scenografo teatrale.
Ha, al suo attivo, imboscate nei sogni nel cassetto, numerose scoperte ed invenzioni, nel suo Laboratorio di ricerche scientifiche per scoperte d’avanguardia, nel suo Arteneo Museo.
Se ne può prendere visione presso l’indirizzo http: www.arteneomuseo.blogspot.com
















JAPINIS DA ARTENEO

ALBO COMUNITA’ ARTISTI EUROPEI
Le opere e le quotazioni
JAPINIS ED IL COMPLESSO MONUMENTALE:
OMAGGIO A PADRE PIO, PIU ALTO DEL MONDO
Denominato, SACRARIO ALLA PACE E FRATELLANZA TRA I POPOLI.. Una porta santa di pellegrinaggio eterogeneo e globalizzato ubicata sulla piazza dell’anfiteatro, della città della cortesia e dell’accoglienza di San Giovanni Rotondo.
Un evento unico e straordinario che darà una ulteriore spinta progressuale ai fedeli e sostenitori della causa divinatoria di padre Pio. Oltre ad un incremento del turismo religioso e spirituale da tutto il mondo. Con una buona ricaduta economica sull’intero territorio e non solo, come si conviene con le grandi opere, che diventano nel tempo patrimonio dell’umanità.

Japinis, pittore e scultore ritrattista, non è nuovo a queste avventure artistiche di dimensioni titaniche, poiché ha messo a punto una tecnica di costruzione ed innovazione di strutture in acciaio e reticoli acciaiosi e zingati e fibre al nailon e materiali d’avanguardia di grande resistenza all’usura del tempo, ampiamente comprovato e sperimentato attraverso lunghi decenni di esperienza operativa. Questo gli consente la realizzazione di opere gigantesche di qualsiasi dimensione, ad effetto in pietra calcarea, marmi, minerali pregiati, graniti, legno, bronzo e metalloidi in genere, a strati, a massa o a blocchi secondo le esigenze di costruzione delle opere.

Ha realizzato nella prima metà degli anni novanta, per un centro di benessere il Pari Nirvana del Buddha. Un’opera colossale di circa venti metri, e dodici metri del suo discepolo Ananda, ad effetto pietra calcare d’epoca, ubicato sulle rive di un lago artificiale, che si rifà a quello che si trova a Sri Lanka, ex Ceylon nel sud dell'India, che rappresenta una delle meraviglie del mondo, venerata da tutti i seguaci del Buddha.

Un’altra testimonianza è rappresentata dall’opera scultorea ad alto rilievo, del cenacolo più grande del mondo, scolpito su blocchi di marmite bianco statuario, nelle stesse dimensioni del cenacolo di Leonardo da Vinci, di circa metri dieci per cinque, che sarà incastonato alla base del Sacrario, su cui si ergerà la colossale statua di padre Pio.
Ed ancora il bassorilievo marmoreo di circa venti metri per tre di altezza che raffigura un grande esodo; una folla in processione ed adorazione posta ai lati del cenacolo, che si ricongiunge verso il centro della scena, in Cristo. Come monito, per le generazioni future, quasi come una perniciosa premonizione contro i pericoli di una uscita di scena, definitiva, del futuro del mondo, civile e democratico e cristiano.

Altra opera di grandi dimensioni, è rappresentata dal Cristo della misericordia, ubicato in uno spazio denominato: Gesù nell’orto degli ulivi, un opera monumentale di circa sei metri, ad effetto blocco di marmite bianco statuario

Nel museo Arteneo è particolarmente significativa la grande opera di metri quattro, in bronzite, che raffigura e rappresenta l’homo tecnologicus, Una figura umana asessuata a forma di missile o di antenna, come espressione simbolica di un viaggio verso derive esistenziali di natura ignote, del mondo tecnologico e globalizzato.
L’altra opera concettuale ed espressiva è, Il trono di Socrate, che a mani aperte, offre ai visitatori del Museo Arteneo un libro su cui c’è scritto un interessante slogan per il mondo dell’editoria: Leggete e Moltiplicatevi

Un’altra opera di pregio, degna di essere menzionata, anche se di piccole dimensioni, in granito scuro, raffigurante l’Anseniano, commissionato all’artista dall’associazione internazionale dell’apostolo dei lebbrosi Raul Follereau in occasione del venticinquennale della morte. Manifestazione ripresa in Eurovisione, nel corso della quale, la statua fu esposta nell’auditorium di Santa Cecilia durante la fase commemorativa e poi portata all’attenzione di papa Wojityla per la consueta benedizione. L’opera si trova in esposizione nelle sale vaticane.

Le opere in bronzo da fonderia, quelle più significative, si trovano esposte in diversi siti, pubblici e privati, come il mezzobusto dell’avvocato e parlamentare Del Cogliano,
esposto in una sala del tribunale di Benevento, e quello del parlamentare Nuzzolo un dono della famiglia alla Croce Rossa Italiana, della quale il loro congiunto era un integerrimo e devoto sostenitore del problema sociale.

Un pannello in bronzo massiccio che rappresenta un raro documento storico, se non unico, dell’interpretazione scenica della grande battaglia tra i romani ed i sanniti, definita poi dalla storia come: Le Forche Caudine, in cui il grande impero romano fu sconfitto dai gloriosi sanniti, che li umiliarono facendoli passare sotto il giogo, per farli piegare ed inchinare davanti al nemico, a fronte di quella vergognosa sconfitta. Un documento storico che rappresenta attraverso l’intuizione scenica di japinis, un passaggio di grande suggestione, fino al punto che il suo committente in quanto medico e rappresentante autorevole di congressi e convegni della categoria, ne ha usufruito con delle litografie, per dare lustro ed il giusto riconoscimento, ad un popolo orgoglioso e combattivo e determinato, quali i sanniti, con un passato storico, degno di menzioni, in tutti i settori delle avventure umane, compreso il difficile e nobile cammino della scienza medica. Una opera degna di essere traslata, ci auguriamo, in futuro, tra i cimeli dei grandi eventi storici, nel museo del Sannio.

Altre opere, pittoriche e scultoree dell’artista Japinis, con speciale riferimento a ritratti di personaggi del mondo dello spettacolo, dell’arte, della cultura e della politica, oltre a quelle esposte nel museo Arteneo, si trovano in numerose collezioni private, enti ed associazioni sul territorio nazionale ed estero, acquistate, o commissionate dagli stessi, in occasione di mostre, concorsi, manifestazioni artistiche e culturali e presso gli studi e gallerie dell’artista tra Milano Roma e Benevento, a partire dagli anni sessanta. Una vita intensa da bohemienne in missione speciale, con una prerogativa imprescindibile; ignorando i circuiti che conducono alle soglie della mercificazione ufficiale dell’arte.

Le opere gigantesche di Japinis sono valutate come opere di valore inestimabili dal punto di vista commerciale.
Quelle di medie dimensioni come per esempio l’Homo Tecnologicus, o il trono di Socrate o l’Imperatore, o altre gia esistenti o da commissionare: dai cento ai trecentomila euro. Tutte le altre opere di Avanguardia Transonirica, tra quelle pittoriche e scultoree di materiale alchemico variano tra i quindicimila e i cinquantamila. Tutto questo è dovuto solo attraverso contatti con l’arteneomuseo e
l’ALBO COMUNITA’ ARTISTI EUROPEI.
LIBERA ACCADEMIA DELLE ARTI E DELLE SCIENZE.
Sono in offerta straordinaria, per finanziare l’erigendo monumento a padre Pio, le gigantografie ed i poster su tela, del progetto definitivo dell’opera e della grande opera del cenacolo. Autografate dall’autore Japinis in tirature limitate.
Da farne richiesta attraverso il sito: www. Chiesasanpio.it
Per un valore di euro cinquecento.

venerdì 1 maggio 2009

SACRARIO ALLA PACE E
FRATELLANZA TRA I POPOLI
Tra breve il nostro S. Giovanni Rotondo sarà al centro di un evento unico e straordinario che farà il giro del mondo, perché il nostro Paese si arricchirà di un’opera monumentale, degna di annoverarsi tra le meraviglie del mondo. Dunque, non poteva mancare questo giusto e meritato evento che glorificasse la figura timbrica iconica e planetaria del nostro amatissimo Santo Padre Pio.
Nel contesto di una visione biblica, che ne attestasse la giusta dimensione e grandezza spirituale, cristiana, pastorale e terrena nell’opera monumentale, alta circa mt. 30, che raffigura San Pio in uno slancio di fede apostolica e cristiana, sotto il peso simbolico della Croce, a testimonianza del suo calvario terreno, al pari di Gesù Cristo.

Altro motivo dominante, sarà la grande opera del Cenacolo marmoreo scolpito ad alto rilievo, nelle stesse dimensioni dell’affresco di Leonardo da Vinci: di circa mt. 10X5, incastonato alla base del complesso monumentale, che renderà la piazza dell’anfiteatro scenicamente suggestiva ed un punto nevralgico di aggregazione ed adorazione e preghiera, con un ritorno di fiamma d’amore e devozione del turismo mondiale, compreso il mondo dell’arte e della cultura che ripercorrerà e rinnoverà i sentieri spirituali che portano a S. Giovanni di Padre Pio. Come una gigantesca Porta Santa di pellegrinaggio eterogeneo e globalizzato in visione al mondo e diritto al cuore nello spirito e nella mente del personaggio più discusso di tutti i tempi, nella Terra Santa dell’ospitalità e dell’accoglienza di San padre Pio a San Giovanni Rotondo.
L’intera opera monumentale sarà realizzata dallo
scultore Japinis da Arteneo

Con il patrocinio
dell’Amministrazione comunale
Il Comitato

domenica 22 marzo 2009

Japinis è un artista multidimensionale ma con la prerogativa ed eccentricità di una forma congenita, ossessiva, di riservatezza assoluta e repulsione per tutto ciò che ha sentore di esibizionismo gratuito e mania da vanagloria e millanteria da palcoscenico da avanspettacolo.
Avulso dunque ad apparire come immagine da rotocalco o alla telefinestra dello scempio mediatico di intersviste di questo caotico mondo contemporaneo
Visto il suo curriculum da personaggio eclettico e poliedrico e senza tema di smentite, per le numerose tracce di testimonianze del suo passaggio, attraverso la memoria scritta di un saggio di poema filosofico, del racconto di un romanzo, di una commedia di vita, interamente vissuta da delirium tremens poetico. Dedicato con amore geniofobico al complesso mondo dell’arte, della cultura, della scienza, e di tutta la fenomenologia del mondo sommerso dell’insoluto e del mistero, dove la narrazione suggella il percorso storico e cronologico della sua avventura artistica, e gli aneddoti e le opere che lo hanno accompagnato in tanti decenni di esperienze e conoscenze. Le sue opere si trovano infatti sparsi un poco dovunque sul territorio nazionale ed estero, di non facile reperibilità, perché commissionate di volta in volta da mercanti d’arte e collezionisti ed amatori in visita presso i suoi studi e gallerie.

Iapinis ha preferito dunque raccogliere lunghi decenni di esperienze panlogiche raccontate nei suoi romanzi, motivando e narrando in uno stile e linguaggio personalissimo, in un compendio di visione narrativa, filosofica, saggistica, poetica, teatrale e scientifica, le vicissitudini della sua inquietudine esistenziale, passando attraverso i vari passaggi intermedi di richiami trascendentali, come quello del periodo pittorico, che lo vede protagonista in numerose manifestazioni nazionali ed estere. Il lungo periodo delle sue performance musicali tra Roma e Milano e le sue composizioni ed esibizioni al piano, alla chitarra, alla ritmica,alle percussioni.
Ed il lungo periodo come teatrante, e dunque attore, commediografo e scenografo. E le sue scoperte scientifiche ed alchemiche per materiali d’avanguardia per l’industria,l’oggettistica, l’arredo, e teorie cosmogoniche sul mistero dell’antimateria e dell’origine dell’universo, elaborate nel saggio autobiografico le Umanishiad la Umana commedia.

Pioniere dell’arte Sannita con un primo studio d’arte e la prima galleria d’arte
in assoluto sul territorio Sannita, nei lontani anni sessanta, dedicata a Caravaggio, e poi lo studio a Milano sul naviglio, a via Ludovico il Moro, e poi lo studio a Roma, di fronte Castel Sant’Angelo, e l’accademia degli artisti a Benevento. Alla fine il quartier generale di un centro museale di quasi tremila metri quadrati in un vecchio borgo dell’entroterra sannita, interamente ristrutturato ed adibito a museo denominato ARTENEO Accademia del libero pensiero. Questo tutto, elaborato nella più assoluta serietà e riservatezza di intenti, con la conduzione passionale e radicale ed amore per la scultura, che ha dominato e prevaricato su tutte le altre attività, come professionista ed esegeta, in questi lunghi decenni di interesse artistici e culturali. Senza la più pallida idea di farne uno scettro per andare in pasto al mondo caotico dell’informazione. Una riservatezza che gli è costato l’isolamento dal bailamme artecratico del compromesso storico e mediatico, del caotico ed ambiguo e corrotto mercato dell’arte, che si regge e si governa proprio in virtù
di questi escamotage, montati, sarebbe il caso di dire, a regola d’arte, per gabbare il mondo degli ingenui, incapaci di intendere e di volere del resto del mondo. L’antiarte contemporanea rappresenta la prove tangibile di questo nullismo esasperante e demercificante del concetto dell’arte, avallata da un lessico critichese, combinato e giocato su tutte le ruote del calcolo infinitesimale dell’inganno e della vanagloria.

A questo proposito il maestro Japinis ha pubblicato di recente due CD in versione teatrale ,tratti da una commedia di un Processo alla Storia dell’Arte, da lui redatto nel romanzo autobiografico La Umana Commedia,
con sottofondo di due colonne sonore di sua composizione ed eseguite assieme alla recitazione, da lui stesso, al piano ed alle tastiere. Un opera teatrale di grande suggestione e veridicità che da l’esatta dimensione dei disastri socioculturali scaturiti da un uso indiscriminato di manipolazioni del mercato dell’antiarte e dell’anticultura.

Ora con l’avvento di questo plenium spitiruale multimediatico per la realizzazione del complesso monumentale dedicato al gigante padre Pio come sacrario alla pace ed alla fratellanza fra i popoli, il maestro Japinis, è costretto a rinunciare almeno in parte, ai suoi principi di austerità professionale, ed uscire allo scoperto, fuori dal tunnel della sua riservatezza, ma sorretto ed ispirato da una nuova luce, quella di continuare con la sua visione artistica e creativa il messaggio di autentica fede elegiaca, e amore ed assoluta dedizione, alla causa divinatoria del santo, come cassa di risonanza, per fare eco al mondo, con la figura timbrica ed iconica, e l’operato ed il cammino di San Padre Pio, nella terra santa di San Giovanni Rotondo.